Dopo tanti anni, l’ingresso in ufficio al mattino è diventato rituale: una serie di gesti di abitudine e conforto in
un luogo familiare. Per prima cosa si aprono le finestre lasciando entrare l’aria fresca e la luce del sole, poi si
accende la macchina del caffè e infine si volta pagina sul calendario. Un mese fa siamo tornati in ufficio e abbiamo
ripetuto lo stesso rituale, ma tutto era più carico di emozioni: la nostalgia del rivedere le nostre scrivanie dopo
tanto tempo, l’entusiasmo di poter prendere un caffè con i colleghi e lo stupore di vedere il calendario fermo al 9
marzo.
Da allora tutto è tornato a una nuova normalità, con gli stessi impegni di prima, ma con nuove attenzioni e più
consapevolezza. Sono tornati i colloqui in ufficio, gli incontri in azienda, le pause pranzo in compagnia, le
giornate di formazione e le trasferte di lavoro.
Abbiamo notato come il periodo appena concluso abbia influito profondamente sul nostro comportamento: sono cambiate
le modalità di relazione, nuove problematiche sono state poste, altre priorità sono state assunte e nuovi obbiettivi
sono stati pianificati. Si tratta di un’evoluzione naturale perché un grande strappo nella quotidianità genera un
cambiamento radicale che parte dal nostro modo di vivere.
In questi mesi abbiamo dovuto adattarci a una realtà repentinamente mutata, rimanendo concentrati su necessità
organizzative imminenti. A volte, non ci si rende conto del senso profondo delle cose mentre le si vive e bisogna
scavare nei ricordi e raccontarli per averne una visione più ampia e profonda.
Quindi ci siamo chiesti: cosa è successo in questi tre mesi? È così che abbiamo creato un video ricordo che riassume
3 mesi in 3 minuti.
“Le fiabe aprono per noi grandi finestre in muri prima ciechi” - Clarissa Pinkola Estes
Creando e riguardando questo video abbiamo fatto un tuffo all’interno dei muri delle nostre case dove siamo stati
chiusi per tanto tempo. Ci siamo resi conto di quanto sia stato fatto e dell’impegno che tutti noi abbiamo investito
per portare avanti il lavoro e le relazioni con i colleghi, con i partner e con i clienti, nonostante la situazione
critica.
Raccontarsi è il miglior modo per riconoscersi e confrontarsi: è uno strumento di cura e benessere delle relazioni
con sè stessi e con l’altro. Raccontando un evento non elenchiamo solo cosa sia successo e come, ma esploriamo e
condividiamo anche il perché delle nostre scelte e motivazioni. C’è un motivo alla base della nostra necessità di
imparare, della rinnovata attenzione all’altro e dell’esitazione che talvolta emerge nell’aprirsi a nuove persone e
opportunità.
Con questo breve video vorremmo anche ringraziare tutti coloro che ci hanno dato fiducia: i nostri clienti che hanno
perseverato nella ricerca e nella formazione; i candidati che hanno partecipato ai colloqui a distanza; tutti coloro
che hanno preso parte ai nostri corsi di formazione cogliendo l’opportunità di imparare e condividere un nuovo
insegnamento; i collaboratori che hanno lavorato e studiato da casa, rimanendo connessi e sintonizzati sugli
obiettivi.
Siamo appena ripartiti e sono ancora tanti gli scogli da superare, ma riguardare alle difficoltà appena superate e
ai traguardi già raggiunti può essere un buon deterrente alla paura e uno stimolo alla perseveranza.
Ci trovate in Via Lanfranco, sempre presenti.