Occupiamoci più di noi stessi

Pubblicato venerdì 13 gennaio 2023 da Daniela Mazzari

Un saluto per l'inizio del nuovo anno

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Occupiamoci più di noi stessi
Occupiamoci più di noi stessi

Siamo nel 2023 e come sempre i primi giorni dell'anno si consumano buoni propositi ed intenzioni, salvo poi trovarsi a fare i conti con una realtà sempre più complessa: il Covid, le guerre, le minacce atomiche, le crisi energetiche, il risveglio di alcune pericolose tirannie, migrazioni disperate, sfregio verso i diritti civili, la povertà e le diseguaglianze che aumentano.

Come poter mantenere questi buoni propositi in una società e clima così ostile?
Provo a ricavarne una riflessione.
Parto dall'informazione che, mai come in questi anni, è al centro delle nostre vite: credo di non sbagliarmi se la definisco come piuttosto qualunquista, leggera, superficiale, distorta. Qualcuno potrebbe obiettare dicendomi che è sempre stata così.
Forse sì, ma non è mai stata così "scarsa".

Tutti siamo connessi per ricevere e dare informazioni, in un meccanismo leggero nei contenuti e pesante nelle parole. Un'informazione fatta di slogan gridati ovunque, come se fossimo perennemente allo stadio e come se le nostre attività durassero solo il tempo di una partita. E in tutto questo il rischio di perdere voglia, coraggio e stimoli verso ogni nostro buon proposito potrebbe essere scalfito, accantonato, reso sterile.

Propongo un semplice esperimento giornaliero. Proviamo a fermarci più volte al giorno per riflettere prevalentemente su noi stessi, distogliendo lo sguardo da tutto questo "bombardamento" mediatico.
Occupiamoci di noi stessi, della nostra capacità critica nel saper scegliere quali notizie leggere ed approfondire, come discernere e prendere le distanze da qualsiasi notizia potrebbe pioverci addosso.

Ultimamente ho la percezione- paradossalmente positiva- che le persone più giovani ci stiano indirettamente comunicando di essere stanche di promesse prive di contenuti. Si stanno isolando per prendere le distanze da questo mondo (anche se con comportamenti un po' discutibili, ma voglio cogliere questo come segnale di disperazione fortemente positivo). 

Credo ci stiano dicendo: "dateci esempi concreti di coerenza di vita".

Forse occupandoci un po' di più di ciò che siamo e abbiamo intorno, della nostra vita, cultura e del nostro sapere, non possiamo che portare un beneficio a questa società.

Immaginiamoci una possibile gestione del tempo personale per trovare il proprio "punto-nave" tra il tempo personale, il tempo dedicato alle nostre attività e il tempo per i nostri affetti.

Vent'anni fa, proprio in questi giorni, ci lasciava Giorgio Gaber, da sempre uno dei miei riferimenti culturali.
Mentre scrivevo questa riflessione ho ripreso il testo nella canzone "Illogica allegria" scritta attorno agli anni '80. 

Sembra scritta oggi: "...Io del mondo anche del resto, lo so che tutto va in rovina, ma di mattina quando la gente dorme, mi può bastare un niente, forse un piccolo bagliore, un'aria già vissuta, un paesaggio o che ne so... sto bene. Sto bene come uno quando sogna, non so se mi conviene ma sto bene.. perché mi sono preso il diritto di vivere il presente".

Vi auguro un po' di "illogica allegria" per il 2023, godere di un tramonto, amare l'alba, apprezzare un sorriso, un abbraccio... e solo così, giorno dopo giorno, l'anno sembrerà veramente nuovo.

Un consiglio: provate a scrivere una breve storia di voi stessi. Noi ci saremo per darvi un sostegno.

Non dimenticate di guardare le nostre offerte di lavoro, e buon 2023 in attesa di nostri possibili incontri.





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