Libertà, azione e speranza per un nuovo futuro che ci attende.

Pubblicato giovedì 29 aprile 2021 da Daniela Mazzari

Come ricominciare a vivere nel mondo personale e professionale alla scoperta dei propri talenti dopo mesi di libertà condizionata

Selezione del Personale - Parma
Libertà, azione e speranza per un nuovo futuro che ci attende.
Libertà, azione e speranza per un nuovo futuro che ci attende.

 

Come ricominciare a vivere nel mondo personale e professionale alla scoperta dei propri talenti

dopo mesi di libertà condizionata 

 

Scrivo questa breve riflessione a cavallo di due festività molto significative centrate sul concetto del ricordo della nostra democrazia, della libertà dalla dittatura, del diritto al lavoro per ognuno di noi. 

E proprio in mezzo a queste due feste, con un nuovo Decreto, da lunedì 26 aprile, tre quarti dell’Italia è stata definita “gialla”: sono state riaperte molte attività nella nostra nazione, anche se ancora in modo parziale.  

Da più di un anno ormai un nemico “quasi” invisibile ci sta costringendo ad una vita di restrizioni: ancora non saremo totalmente liberi di agire, di muoverci, di incontrare persone, amici e parenti. Siamo talmente condizionati da ciò che, aprendo i giornali, le notizie principali parlano di ciò che “sarà ancora vietato” anziché dire ciò che si potrà veramente fare. 

Una tendenza alla visione pessimistica che ci sta condizionando da tempo: non entrerò in questa riflessione sulla diatriba cotta e bollita su ciò che è giusto o sbagliato.
Mi fido, lo dico da sempre, di ciò che ci stanno indicando i virologi e i comitati tecnico scientifici circa la pericolosità del nemico invisibile. 

Tuttavia quanto sopra non ci deve impedire di poter immaginare un nuovo futuro. 
Proprio partendo dal concetto intrinseco di libertà interiore, vorrei stimolare un pensiero positivo per combattere questa paura che da troppo tempo – e lo dico ogni volta che mi capita – fa sentire noi tutti imbrigliati nel timore che tende a bloccare le nostre iniziative personali.

Tempo fa scrissi - prendendo spunto da un libro di Vito Mancuso -  che solo conoscendo le nostre paure si può conoscere al meglio noi stessi e quindi trovare una forza emergente per affrontare con nuove motivazione nuovi scenari, facendo emergere il coraggio dell’azione

E lo riconfermo con forza spingendomi oltre sottolineando quanto noi, in questa azione, potremmo scoprire gli innumerevoli talenti che spesso non sappiamo d’avere; li teniamo nascosti, sopiti, per paura di sbagliare o perché molti hanno da anni sottolineato che il talento viene da chissà quale fortuna biologica fin dalla nascita.

 

Credo che la confusione nasca dal fatto che ogni volta che parliamo di “fenomeno” o “genio” si usi la parola “talento” in modo errato. L’idea che il talento sia un “dono naturale”, in grado di determinare inequivocabilmente il nostro destino, è una convinzione “debole”. 

 

Tempo fa lessi un articolo che citava Scott Barry Kaufman, professore di psicologia alla New York University ; nell’articolo si diceva che “…il talento è indissolubilmente legato alla pratica. Senza una predisposizione iniziale la pratica rischia spesso di trasformarsi in frustrazione, ma senza un esercizio costante il talento rimane quasi sempre una promessa inespressa.

Insomma, il talento è un seme che va innaffiato quotidianamente.”

 

Mai come in questo periodo credo che i nostri talenti siano da mettere in gioco. Molti libri sono stati scritti sui metodi da adottare. Io penso che la strada più efficace sia quella di partire dalla conoscenza del sé, dall’accettazione dei propri errori e limiti “temporali”.  
Elogiamo l’errore eliminando i sensi di colpa (nostri o attribuiti ad altri); guardiamolo con capacità di analisi per capire dove ci siamo “fermati”; proviamo a capire quante motivazioni di rivalsa ci potrebbe dare una ripartenza; gli effetti che potrebbe far scaturire in noi e la percezione di nuovo che avanza e che ci ridà la libertà interiore della quale non possiamo fare a meno.

 

Proviamo a chiederci: conosco veramente i miei talenti? Sto ottenendo quello che penso di meritarmi? Le persone intorno a me conoscono i miei talenti? O meglio ancora…ho voglia di misurare i miei talenti in una nuova realtà?

 

Forse non conosciamo tutte le risposte; proprio perché credo fermamente nella possibilità di provare a rimettersi in gioco, ora più che mai, penso sia il momento giusto per “misurarsi” e per far fruttare tutti i nostri talenti. A questo proposito, di seguito, vi segnalo le nostre nuove offerte di lavoro in essere:

 

RESPONSABILE CONTROLLO QUALITA' PROVINCIA DI PARMA

COORDINATORE DI PRODUZIONE - VERONA

SVILUPPATORE FULLSTACK PHP – BRESCIA, MODENA, PIACENZA
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CAPO CONTABILE AMMINISTRATIVO/A-  PARMA


La stessa ripartenza che iniziamo ad assaporare nella vita “esterna”, quindi, può diventare il momento per interrogarsi e ripartire anche all’interno. 

Ciò richiede un’accettazione di ciò che siamo e la consapevolezza di ciò che potremmo essere se, con costanza e impegno, annaffiamo davvero quei piccoli semi che troppo spesso passano inosservati. 

 

“Annaffiare” il potenziale di ognuno vuol dire comprendere che, come diceva Seneca, La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l'opportunità ”.


Solo, dunque, con grande impegno, conoscenza di sé, fiducia e ricerca, sarà possibile raggiungere obiettivi che mai ci immagineremmo di ottenere e, perché no, valorizzare i nostri talenti.

 

 

 

Immagine che contiene esterni, erba, natura, montagnaDescrizione generata automaticamente

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