La paura del futuro come energia del cambiamento

Pubblicato lunedì 30 marzo 2020 da Sara Bianchin

Questi giorni di grande incertezza provocano in noi ansia e angoscia. Queste emozioni possono avere un effetto paralizzante oppure essere una spinta motrice del cambiamento: dipende tutto da come ci pre-occupiamo.

Selezione del Personale - Parma
La paura del futuro come energia del cambiamento
La paura del futuro come energia del cambiamento

Sono passate tre settimane dal primo decreto dell’8 marzo e, dopo le normali difficoltà iniziali, abbiamo più o meno tutti trovato un modo di adattarci a questa nuova quotidianità. Dalle testimonianze che ci giungono possiamo constatare che le persone hanno trovato modi creativi e strategici per sfruttare il tempo in modo costruttivo e la maggior parte dei lavoratori, dopo qualche settimana di rodaggio, ha ora acquisito familiarità con lo smart working.

Come saprete dalle nostre precedenti newsletter, anche noi di Selezione Ora siamo operativi dalle nostre abitazioni e cerchiamo di mantenere i contatti, seppur virtuali, con i nostri clienti e collaboratori nell’attesa di un nostro futuro incontro. È certamente difficile mantenere le relazioni interpersonali a distanza, ma questo sistema di autoisolamento sembra funzionare e, continuando a rispettare le regole e restrizioni, siamo fiduciosi di poter ritornare alla normalità in breve tempo.


stefano

 

In queste settimane di smart working abbiamo tenuto aperte numerose selezioni sui vari canali e abbiamo constato un’inversione di tendenza rispetto ai mesi precedenti: le candidature alle posizioni disponibili sono drasticamente calate, così come i curricula spontaneamente inviati, nonostante le persone siano momentaneamente a casa e abbiano più tempo a disposizione.

Può sembrare una situazione inspiegabile, ma, guardando al contesto sociale che stiamo vivendo, alcune riflessioni sorgono spontanee.

 

In questo periodo storico, preoccuparsi per il futuro è una cosa normale e quasi inevitabile. Ci sono tante domande legate alla nostra salute o a quella dei nostri cari, alla situazione politica e sociale, alle ripercussioni economiche e finanziarie che affronteremo, al nostro lavoro e alla nostra vita familiare. Al momento, molte rimangono senza risposta. Questa incertezza genera paura, ansia e angoscia.

L’ansia è un’emozione assolutamente fisiologica che può avere una funzione protettiva: nel caso, infatti, di pericoli fisici e immediati può innescare reazioni di fuga e di difesa che possono aiutarci a sottrarci al pericolo. Tuttavia, come abbiamo detto, in questo momento non abbiamo risposte alle nostre domande e non possiamo in nessun modo prevedere le difficoltà che il futuro ci presenterà. Di conseguenza, l’ansia ci costringe in circuiti di ruminazione tra i pensieri che, a lungo andare, possono innescare un effetto paralizzante.

Non è razionale, né possibile, bandire completamente l’ansia dalla nostra vita. Potremmo, invece, incanalare questa energia in soluzioni produttive nel presente e, con ogni probabilità, utili anche nel futuro.

 

Meglio prepararsi e “pre-occuparsi” nel senso positivo del termine: occuparsene prima.

 

Qualche giorno fa David Grossman si è espresso sul coronavirus affermando che: “Quando l’epidemia finirà, non è da escludere che ci sia chi non vorrà tornare alla sua vita precedente”. Questa emergenza sanitaria (e il conseguente periodo di isolamento) ha indotto molte persone a riconsiderare alcuni comportamenti ormai consolidati ma che, a tutti gli effetti, non recano felicità o soddisfazione e alimentano quella paura per il futuro di cui parlavamo.

Siamo diventati più consapevoli della caducità e della fragilità della nostra vita e, alla luce di questa presa di coscienza, è impossibile e oserei dire auspicabile che, quando potremo tornare alla normalità, non tutto sarà come prima e che attueremo cambiamenti sia in un’ottica individuale che sociale.


renoir

 

Molti lavoratori stanno riconsiderando la loro professione e posizione, facendo un bilancio delle proprie capacità e competenze, riflettendo sulle proprie ambizioni e desideri e mettendo in discussione l’idea di reinventarsi.

Come specialisti del lavoro, siamo consapevoli di quanto l’incertezza del futuro possa essere braccante in questa situazione, ma potrebbe anche dare lo slancio al cambiamento di cui molte persone hanno bisogno. Seguire la propria “tendenza attualizzante” – così definita da Carl Rogers - può non essere facile in momenti critici come questo e, a volte, occorre l’aiuto e la consulenza di qualcuno in grado di mobilitare le nostre scelte.

Per questo motivo, noi di Selezione Ora vi offriamo la nostra disponibilità per un confronto online – tramite i mezzi e le tecnologie di cui disponiamo – per fare il punto della vostra situazione, per raccogliere i vostri dubbi e perplessità e cercare insieme una soluzione che ben si adatti alle vostre esigenze. Inoltre, una volta ricevuti i vostri cv, potremo revisionarli insieme e indirizzarvi verso posizioni attualmente aperte o offerte che ci si presenteranno in futuro.

 

Colgo l’occasione per annunciarvi che, in partnership con altre realtà, stiamo preparando un piano di corsi formativi online. Nell’attesa che il progetto venga ufficializzato, vi invitiamo a consultare i nostri eventi formativi sul nostro sito web: ricevere un vostro feedback per noi è sempre importante e ci piacerebbe stabilire un percorso che prenda in considerazione temi attuali e importanti per voi.

 

A volte fermarsi significa ritrovarsi e ritrovarsi significa cambiare. Lo sforzo è certamente individuale, ma io e i miei collaboratori siamo sempre pronti ad aiutarvi per trasformare le vostre intenzioni in una realtà concreta.

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