Cari amici di Selezione Ora,
come ormai saprete, la nostra agenda è ricca di nuovi progetti che ci impegnano su tutti i fronti della nostra attività. Settimane frenetiche, ma ricche di soddisfazione e novità, si susseguono tra colloqui, trasferte formative e consulenze.
L’anno che ormai volge al termine, con i suoi imprevisti e le sue difficoltà, ha scoperto ed evidenziato alcuni punti deboli nel sistema organizzativo delle nostre aziende, soprattutto nella categoria delle PMI. I nostri clienti, imprenditori e manager, ci chiedono uno sforzo e un coinvolgimento a tutto tondo per individuare e risolvere le problematiche dell’azienda, nell’ottica di una più moderna, efficace e interattiva cultura organizzativa.
In Italia, le piccole e medie imprese impegnano circa il 50% degli occupati del settore ed è principalmente ad esse che abbiamo scelto di rivolgere le nostre competenze.
Sebbene rappresentino un’importante risorsa per il nostro paese, le PMI hanno bisogno di investire risorse in ambito manageriale. Molte di esse sono aziende familiari, custodi della tradizione del made in Italy, ma anche emblema del difficile equilibrio tra gestione familiare e manageralizzazione. Altre invece, sono aziende caratterizzate da un organigramma piuttosto piatto, al cui vertice troviamo un direttore generale impegnato nella supervisione di un numero più o meno elevato di unità operative equivalenti.
Dell’importanza della leadership abbiamo ampiamente dibattuto in passato eppure notiamo che l’attenzione viene molto frequentemente spostata e isolata sul top management, mentre la nostra realtà imprenditoriale ci manifesta quotidianamente la necessità di una leadership più diffusa e stratificata a vari livelli della piramide del capitale umano.
Negli ultimi anni, infatti, gli esperti delle risorse umane hanno reso popolare la locuzione “middle management” che, però, per alcuni è ancora sconosciuta. In italiano viene tradotta con la parola “quadri dirigenti” alla quale è veramente difficile dare una definizione chiara e precisa: i quadri sono generalmente supervisori o coordinatori specializzati in abiti diversificati e possono essere paragonati ad un collante che tiene insieme i pezzi dell’azienda, fungendo da intermediari tra i vertici e la sezione operativa.
Ma in che modo i middle managers/quadri dirigenti possono rendere più efficienti le nostre aziende? E come mai il riconoscimento di questo ruolo sta arrivando proprio in questi anni?
A queste figure si possono attribuire due funzioni tradizionali: assicurano il perseguimento degli obiettivi aziendali e supervisionano processi e risorse.
A queste funzioni più prettamente gestionali, negli ultimi anni, si sono affiancate diverse funzioni più trasversali.
Negli ultimi anni, è diventato sempre più evidenti quanto queste figure siano importanti nel processo di cambiamento, soprattutto in virtù della loro posizione mediana. La loro autorità e autorevolezza permette, infatti, di trasformare le strategie ideate dalla dirigenza in azioni concrete che producono risultati tangibili.
Inoltre, i quadri sono osservatori del cambiamento interno ed esterno all’azienda: possono misurarlo, valutarlo, reagire ad esso precocemente in situazioni di emergenza, oppure stimolarlo e alimentarlo in una duplice direzione (dall’alto verso il basso o anche viceversa).
Purtroppo, non tutte le aziende possiedono un organigramma che preveda la presenza di queste figure. Per questo, insieme ad alcuni dei nostri clienti stiamo lavorando attivamente per risolvere o almeno arginare questo problema. Per farlo, ci impegniamo su più fronti:
La riscoperta di una struttura manageriale diffusa è un progresso che non dobbiamo limitarci a riconoscere: sostenere l’importanza di queste figure e la necessità di una loro continua evoluzione è essenziale perché questa presenza si consolidi all’interno del modello aziendale.
Nelle prossime settimane ci vedrete impegnati in selezioni, consulenze e aule formative, ma non esitate a contattarci per informazioni e richieste: siamo sempre felici di aiutarvi!